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giovedì, ottobre 16

Serbia-Albania: La Uefa apre un'inchiesta ....siamo alle solite!!!

All’indomani degli scontri che hanno portato alla sospensione della partita Serbia-Albania, dopo la comparsa di un drone con la bandiera della Grande Albania, la Uefa ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza su quanto accaduto a Belgrado. Il massimo organismo del calcio europeo fa sapere che il procedimento disciplinare nei confronti della Fedecalcio serba riguarda il lancio di bengala e fumogeni, l’invasione di campo dei suoi tifosi e l’insufficiente organizzazione, mentre nei confronti degli albanesi per essersi rifiutati di giocare e l’esposizione di uno striscione illecito. Nelle motivazioni dell’apertura dell’inchiesta non si fa mai riferimento però al drone, la cui comparsa ha scatenato il tutto. Il caso verrà esaminato dall’Organo di Controllo, Etica e Disciplina Uefa il 23 ottobre e le due squadre rischiano una stangata.Quanto accaduto nel match valido per la qualificazione a Euro 2016 è diventato subito un caso politico e non si placano scambi di accuse e polemiche. Sulle vicenda è intervenuto il presidente dell’Uefa, Michel Platini che si è detto «profondamente rattristato». «Il calcio dovrebbe unire i popoli e le nostre partite non dovrebbero essere in alcun modo mischiate con la politica. Le scene di Belgrado sono imperdonabili» ha scritto su Twitter il portavoce delal Uefa, Pedro Pinto. D’accordo con Platini anche il presidente della Fifa, Joseph Blatter. « Il calcio non dovrebbe mai essere usato per emettere messaggi politici - ha scritto su Twitter - - Condanno con forza quanto è accaduto a Belgrado».Sugli scontri di Belgrado è intervenuta anche l’Unione Europea. «La politica non sia guidata dalle provocazioni da stadio, e per questo evidenziamo l’importanza della cooperazione regionale e la prevista visita del premier Edi Rama in Serbia dei prossimi giorni», ha detto Maja Kocijancic,portavoce dell’Alto rappresentante Ue Catherine Ashton.Mercoledì il capitano dell’Albania e difensore della Lazio, Lorik Cana è rientrato nel pomeriggio a Formello. Il calciatore, coinvolto negli scontri di Belgrado, si è presentato nel centro sportivo biancoceleste con una vistosa fasciatura al ginocchio destro per coprire una ferita rimediata. Cana ha poi aggiunto. «Ill peggio è stato che alcuni di noi, me compreso, sono stati aggrediti anche dagli steward che avrebbero dovuto garantire la nostra sicurezza. Quando abbiamo visto che anche gli steward ci picchiavano, ci siamo detti: questo non è normale». E il portiere dell’Albania e della Lazio Etrit Berisha ha aggiunto: «L’atmosfera era quella di una guerra. Prima della partita sapevamo che tutta la nazione ci stava seguendo per questo incontro importantissimo. Abbiamo combattuto per loro». E anche sugli spalti la situazione era piuttosto complicata come ha racconta il ds della Lazio, Igli Tare, che era in tribuna a Belgrado. «Mi dispiace, è successo di tutto: tanta gente in tribuna minacciava, ma altrettanta ci ha difeso con dignità. Non mi piace fare il politico, sono un ambasciatore del mio Paese. Dico solo che non dobbiamo guardare indietro ma avanti»Sul fronte serbo il giocatore della Fiorentina, Nenad Tomovic ha invece spiegato: «Il mio unico intento era quello di riportare la calma. Quello che è successo ieri è assolutamente deprecabile -ha detto-. Noi giocatori in panchina ci siamo accorti subito che, se la bandiera non fosse stata portata via rapidamente da qualcuno, molto probabilmente ci sarebbe stata un’invasione dei nostri tifosi per farla sparire, per questo ci siamo precipitati in campo. In ogni caso il mio unico intento era quello di riportare la calma ed insieme ad alcuni miei compagni abbiamo anche aiutato qualche giocatore dell’Albania a rientrare negli spogliatoi» ha aggiunto Tomovic.Siamo alle solite vediamo chi provoca è chi è il provocato ovvero vediamo chi dei 2 ha meno cervello...il resto lo lascio a voi!!!!!

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